Singolar Tenzone 2022: vince il poetico incontro nel piatto tra Salento e Grecia di Giulio Antonio Fanales

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Testo e foto di Marcella Barone

È Giulio Antonio Fanales, chef de partie del Castello di Ugento, il vincitore della terza edizione di “Singolar Tenzone”, la gara culinaria, ma non solo, che si è svolta ieri pomeriggio presso l’affascinante Castello di Acaya.

Organizzato e ideato da Giuseppe Campobasso (HR Manager e Formatore) e da Gabriele Castiello (Executive Chef), con la collaborazione di Grazia De Giuseppe (Home Stager e Redesigner), dell’Associazione Turistico Culturale Pro Loco “Acquarica di Lecce” e di Viviana Carrone, ufficio stampa e madrina della manifestazione, l’evento ha visto sfidarsi sette talentuosi chef de partie di altrettante strutture alberghiere di prestigio del territorio.

In giuria, invece, i rispettivi chef degli alberghi oltre a Nevio D’Arpa, Founder & CEO di BTM (Business Tourism Management) e di 365 giorni in Puglia, che ha presieduto la giuria, Isabel Tramacere, giornalista e conduttrice di Telerama, Francesca Sozzo, redattrice di Nuovo Quotidiano di Puglia e founder de “La Pignata” e Antonluca Iasi, food blogger e founder di Salento Food Porn.

In una sala del castello, gremita di pubblico e sostenitori oltre che di appassionati del settore, è andata in scena quindi la kermesse che ha visto sfilare i piatti dei partecipanti davanti agli occhi dei fieri sette executive chef, ciascuno dei quali ovviamente non ha potuto esprimere il giudizio sul proprio chef di brigata. Gianluca Spagnolo per Torre del Parco – Dimora Storica, Manuele Marullo per Masseria Corsano, Francesco Ricceri per Castello di Ugento, Alessandro Cisternino per Risorgimento Resori, Nicola Leo per Hilton Garden Inn Lecce, Gabriele Castiello per Acaya Golf Resort & Spa e Simone Cappili per Posia Retreat & Spa hanno quindi rappresentato la giuria tecnica che ha giudicato le portate e posto domande pertinenti agli chef.

I sette chef de partie si sono presentati con un piatto ideato per collegare il Salento alla Grecia nel rispetto delle materie prime e della tradizione di entrambe le cucine unite dal Mediterraneo e da ingredienti simili.

Ciascuno ha presentato il proprio piatto, raccontandolo. La comunicazione, infatti, è stata parte integrante della gara poiché la narrazione del piatto concorre a farne innamorare chi lo assaggia. Silvia Solido, del Posia, ha raccontato come si sia ispirata a materie prime povere per la sua rivisitazione della Sceblasti; Rocco Carluccio del Risorgimento è partito invece da un suo ricordo di infanzia e di sua nonna in particolare per l’ideazione dei suoi turcineddrhi ripieni di castagne; Alessandro Parisi dell’Acaya Golf Resort ha fuso i due dialetti in Griko e le due cucine in tanti elementi comuni tra cui il mare con il carpaccio di polpo; Marika Maletesta dell’Hilton Garden ha rivisitato un piatto tipico come fave e cicorie in chiave greca aggiungendovi elementi come miele e feta; Federico Palmarini di Masseria Corsano ha presentato le costine di agnello marinate per 12 ore con foglie di alloto, salvia, rosmarino e bacche di mirto accompagnate da un finto pomodoro; Antonio Biondino di Torre del Parco ha poi raccontato il suo cilindro di moussaka accompagnato da cicorie lesse, fave in più consistenze e ragù con cannella.

 

A vincere il primo posto, però, è stato Giulio Antonio Fanales  del Castello di Ugento che ha lasciato allo story telling un grande ruolo: si è infatti presentato con un piatto all’apparenza semplice ma ricco di dettagli, tecnica e di tanta poesia. <<È un piatto che rappresenta la Puglia, terra di e da conquista>>, ha detto presentando una frisa condita con prodotti della terra semplici, pomodori e olive, e un’oliva che camuffava l’ingrediente principale.

Premiandolo, il presidente di giuria Nevio D’Arpa ha dichiarato: <<Tutti gli chef de partie hanno presentato piatti eccezionali. Il piatto di Giulio Antonio Fanales ha vinto grazie all’innovazione, alla presentazione e all’emozione trasmessa nel presentare il suo piatto che gli ha conferito un quid in più>>.