San Gregorio Armeno, Nardò in festa per il patrono

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Entrano nel vivo, a Nardò, i festeggiamenti in onore di San Gregorio Armeno, patrono della città. Fino a sabato, tutte le celebrazioni si svolgeranno all’interno della Cattedrale e tutte le funzioni saranno organizzate in maniera corale da varie parrocchie e confraternite che hanno aderito al progetto. Domenica 19 febbraio, a partire dalle ore18.00, si terrà il solenne pontificale presieduto da monsignor Francesco Cacucci, Arcivescovo Emerito dell’arcidiocesi metropolita di Bari-Bitonto, e concelebrato da monsignor Fernando Filograna, vescovo della diocesi di Nardò-Gallipoli. Al termine della messa, la tradizionale processione si muiverà per le vie cittadine accompagnata dalla banda musicale “La cittadella dei ragazzi” (diretta dal maestro Giovanni Greco).

Lunedì 20, giorno dedicato al Santo, sono in programma in cattedrale varie messe (7.30 – 9.00 – 10.30 – 18.30). Non mancheranno i tradizionali 100 rintocchi di campana in piazza Salandra, per ricordare le vittime del terremoto (17.15).

Non solo momenti religiosi.

Sabato 18 febbraio, entrando nel vivo del calendario degli eventi collaterali ci sarà la serata musicale per un ospite d’onore: Gabry Ponte, DJ multiplatino, produttore e remixer nominato ai Grammy Awards, con oltre due miliardi di stream su tutte le piattaforme digitali. Lo spettacolo inizierà alle 20.30, con ingresso libero, in Piazza Diaz.

Il Comitato organizzatore, presieduto da don Giuliani Santantonio, si è adoperato per rendere la ricorrenza fruibile ai fedeli e alla loro devozione nei confronti del Santo patrono che, a Nardò, ha radici profonde.

Era il 20 febbraio 1743 quando la città fu sconvolta dal violento terremoto che sgretolò tutto: case, ville, palazzi,chiese,campanili.

Fu San Gregorio Armeno a salvare la popolazione locale dal terribile sisma. Secondo la leggenda, infatti, quella notte la statua del Santo, posizionata sul Sedile di Piazza Salandra, si girò verso la zona dell’epicentro evitando una terribile catastrofe. Tuttavia, da vari documenti storici, risulta che già prima di questo episodio la comunità neretina era intimamente legata alla figura del vescovo venuto dall’Oriente e lo aveva “eletto” a patrono. La dimostrazione di come il culto per San Gregorio superò negli anni i confini dell’Armenia e si diffuse tra i fedeli di tutto il mondo, da Oriente a Occidente. L‘universalità del suo messaggio cristiano, il suo impegno per favorire il dialogo e l’unione di tutte le Chiese cristiane e il rispetto dell’identità etnico-religiosa sono oggi attuali più che mai, valori fondamentali per una società libera e plurale.