Fari puntati sul turismo e, in particolare, sulla “destinazione Salento”, tra sostenibilità, innovazione, strategie e nuovi modelli da seguire.
Se ne parlerà sabato 22 ottobre nel corso di un incontro organizzato a Lecce dall’associazione Hirundo, in collaborazione con l’Università del Salento e il Dipartimento di Scienze dell’Economia, denominato, appunto “La destinazione turistica Salento”.
L’appuntamento è fissato per 9.00 nell’Auditorium del Museo Castromediano.
Esperti del settore offriranno il proprio contributo analizzando i vari risvolti legati ad un settore di innegabile rilievo per l’economia, partendo dall’analisi dei dati in loro possesso utili per capire quanto e come stia evolvendo il segmento in questione, il suo impatto a livello territoriale, economico e sociale e quanto sia competitiva la regione di riferimento.
Sarà un confronto utile da cui potranno emergere nuove idee e, soprattutto, un dialogo teso alla valorizzazione di una realtà, quella salentina, mettendo a frutto le singole competenze.
Tra i relatori ci sarà anche Nevio D’Arpa, CEO & Founder di BTM. Nel suo intervento porrà l’accento sull’autenticità del territorio e sul recupero della cultura turistica partendo proprio dalle radici della comunità.
<<Turismo di prossimità, riscoperta dei borghi, delle eccellenze enogastronomiche locali intese come veicolo per conoscere in maniera più approfondita una realtà territoriale: non sono che alcuni passaggi di un movimento ancora più esteso che ha a che fare con la riscoperta dell’autenticità, dell’identità dei luoghi, delle caratteristiche più originali e vere di una comunità. Nello specifico di quella salentina, scrigno di indiscutibile fascino da questo punto di vista. Le tendenze degli ultimi anni – afferma D’Arpa – puntano decisamente alla riscoperta di un nuovo modo di vivere l’esperienza turistica, con una ricerca consapevole, da parte dei viaggiatori, dell’autenticità. Essa può essere riferita ai prodotti di un territorio, ma non solo. In questa classifica rientrano, per esempio i luoghi, l’ambiente, ma anche i materiali utilizzati per creare le insegne degli esercizi commerciali, o il tipo di arredamento, o il modo di coinvolgere i visitatori in un vero e proprio viaggio esperienziale che possa essere parte di un bagaglio di vita da custodire gelosamente. Sicuramente è un argomento che può aprire mille e più fronti di discussione ma il nocciolo della questione è questo: chi opera nel settore turistico, in particolare nel campo dell’accoglienza e dei servizi, non può non tener conto delle nuove esigenze dei viaggiatori. Il turista odierno programma il proprio viaggio tenendo conto di questi valori. Ciò che interessa, oltre alla bellezza e all’offerta culturale di un posto, è anche la sua cifra “etnica” più vera, la storia delle persone che animano quelle comunità meno esposte alla luce dei riflettori e che invece, oltre ad essere valide e originali alternative a mete già note, possono fare la differenza anche in termine di sviluppo economico>>.