di Mariela De Salvatore
Questa settimana vi presentiamo una vera e propria chicca della nostra Lecce, un luogo dove si respira intatta l’atmosfera della fine degli anni Sessanta: lo storico Bar Martinica la cui insegna rossa segna il passeggio nella via dello struscio per eccellenza: Corso Vittorio Emanuele II.
Spazi e arredi, di proprietà di Antonio De Vitis, titolare dell’omonima torrefazione, furono progettati dall’architetto Genovesi, insieme a quelli del Bar Paranà e del Bar Commercio.
Antonio Attanasio iniziò a lavorare come collaboratore e dopo circa un anno e mezzo, prelevò l’attività che dall’8 aprile 1968 diventò la sua seconda casa.
Nel corso degli anni il Martinica è stato punto di riferimento e incontro non solo di politici e amministratori ma anche di artisti; ed è così che sulla parete di fondo, appena dietro il bancone è possibile ammirare l’opera di Edoardo De Candia.
<<Ogni mese cambio il quadro perché ne posseggo più di dodici e così offro, a chi non è leccese o salentino, la possibilità di conoscere una piccola parte dell’opera di un artista incompreso in vita ed apprezzato soltanto dopo la sua morte>> ci racconta Antonio sorridendo.
Il Martinica, immutato nell’arredo, ci accoglie con i suoi divanetti rossi di ecopelle; seduti in compagnia di Antonio e di sua moglie Rina si possono gustare squisite granite di fragola, caffè e limone che Antonio con amore e passione fa in modo del tutto artigianale.
Alle spalle dei divanetti, le vetrinette conservano liquori, scatole di cioccolatini e caramelle.
Luca e Alessandro i figli di Antonio, sono sempre pronti a servire un ottimo caffè in ghiaccio in un locale dove il tempo sembra essersi fermato. In passato anche la figlia Angelita, prima di intraprendere un’altra carriera (è agente di Polizia Locale), ha dato il proprio contributo nella gestione dell’attività i famiglia.
Una volta varcato l’ingresso del Bar Martinica si è piacevolmente travolti da un’atmosfera cordiale, calorosa, accogliente. In qualche modo si respira la storia della città ma con quel tocco di familiarità che, tutto sommato, è la cifra che rende unica questa realtà radicata nel tessuto economico e sociale leccese.