La Fòcara di Novoli, quest’anno, indosserà abiti più sobri, nel rispetto del particolare momento storico, senza nulla togliere alla devozione che da sempre accompagna le giornate dedicate a Sant’Antonio Abate, patrono della città. Festeggiamenti sì, ma nel rispetto delle norme anti-Covid. Assembramenti vietati, ma partecipazione popolare garantita grazie alle dirette affidate al gruppo Norba.
<<La festa – spiega il sindaco di Novoli, Marco De Luca – quest’anno è stata concepita prevalentemente come evento televisivo, da poter seguire da casa>>.
Sarà un’accensione a “porte chiuse”, non ci saranno fuochi pirotecnici, concerti bandistici e tutti tradizionali appuntamenti che fanno da corollario ad un evento tra i più sentiti in tutta la regione, ma la tradizione è salva. La Fòcara torna, dopo oltre 60 anni, nel piazzale antistante il Santuario dedicato al santo.
<<Quella del 2021 – spiega il presidente della Pro Loco, Fernando D’Agostino – sarà un’edizione che ricorderemo a lungo, vista la preoccupante emergenza sanitaria che siamo costretti a fronteggiare su tutto il territorio europeo e che, nella nostra regione come nel resto dell’Italia, non ha risparmiato tradizioni popolari e usanze secolari. Se concesso dalle Autorità, ci occuperemo esclusivamente della costruzione di questo elemento-simbolo della storia e della tradizione novolese, da donare come rinnovata forma di devozione popolare. In questo rientra anche il coinvolgimento di altri volontari che nel corso degli anni hanno donato la loro opera, ad esempio l’artigiano Giuseppe Salamac per la realizzazione dell’effige del Santo Patrono. E’ un atto d’amore semplice, un dono di chi crede nella tradizione e nel suo valore – conclude il presidente D’Agostino – anche come forma di rispetto umano nei confronti di chi ha fronteggiato e fronteggia in prima linea questa situazione d’emergenza, sanitaria ed economica. Da qui la volontà di intervenire con fondi propri e destinare eventuali donazioni di devoti e sponsor privati ad attività che riguardano il sociale e la beneficenza sul territorio. Oboli e partecipazioni, per i quali non sono state attivate raccolte fondi ma che sono già pervenuti sotto forma di contributi volontari, verranno riservati al progetto sociale “Novoli c’è”, già attivato durante il lockdown primaverile con attività di solidarietà a favore dei nostri concittadini>>.
Il sei gennaio, come da tradizione, don Luigi Lezzi ha celebrato la messa per l’intronizzazione del simulacro di Sant’Antonio Abate.
Il carattere religioso si unisce, ancora una volta, alla ritualità laica espressa in anni e anni di tradizione. Nasce così il progetto “Libera nos: il dolore, la preghiera, la speranza”, da un’idea di Mirko Piro, che ne cura anche la produzione esecutiva, con la direzione artistica del regista Tonio De Nitto. La sera del 16 gennaio, ad accensione avvenuta, sarà l’Orchestra Popolare della Notte della Taranta, diretta dal M° Daniele Durante, a proporre un percorso musicale che accosta la nostra tradizione al fado portoghese, l’antidoto contro le tentazioni del virus nel rapporto tra la devozione al Prometeo Cristiano, Sant’Antonio, e la tradizione popolare. Apre la serata, una versione inedita dell’Inno a Sant’Antonio, arrangiata da Cesare e Alessandro Dell’Anna, il primo, inoltre, è autore anche delle musiche del videomapping “Le fascine della memoria” con cui si racconterà un viaggio poetico e antropologico nelle radici del rito. Il Mapping è realizzato da Insynchlab di Lecce e ha suscitato una grande partecipazione nella raccolta di materiale proveniente dagli archivi privati novolesi, donati alla causa, come anticamente si donavano le fascine per comporre la Fòcara. La manifestazione coinvolge numerosi artisti: la coreografa Barbara Toma, la costumista Lilian Indraccolo, gli artisti del Teatro Traballante guidati da Dario Cadei, l’ensemble musicale di Giro di banda e Piano di Banda diretti dal M° Cesare Dell’Anna, l’Orchestra Popolare della Notte della Taranta diretta dal M°Daniele Durante.