“Le anime del tessile”. A Otranto una mostra con la Fondazione Le Costantine

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di Chiara Rosato

Molto più di una semplice mostra di artigianato.

“Le Anime del Tessile”, a Otranto, è un racconto dell’anima, appunto, che affonda le radici nella storia di un territorio ricco di tradizioni e bellezza intrecciate nel telaio dei ricordi.

Inaugurata ieri, nella sale del Castello Aragonese, l’esposizione nasce da un’idea della Fondazione “Le Costantine” – laboratorio di tessitura artigianale conosciuto e apprezzato in tutto il mondo- in collaborazione con il Comune di Otranto.

La mostra ruota attorno ai risultati di un lungo lavoro di ricerca portato avanti da Elena Laurenzi – studiosa dell’opera delle pensatrici del secolo XX e ricercatrice di Storia delle Dottrine Politiche dell’Università del Salento – in particolare dal suo libro “Fili della trasmissione”, in cui sono custodite le storie de Le Costantine, oggi struttura operativa che coniuga, in ottemperanza con lo statuto voluto da Giulia Starace e Lucia de Viti de Marco, la produzione artigianale, l’agricoltura biodinamica, la formazione e la promozione sociale.

Le protagoniste di questa mostra sono cinque donne attive socialmente e politicamente nella prima metà del Novecento: Carolina de Viti de Marco, la cognata Harriet Lathrop Dunham (Etta), le loro figlie Lucia e Giulia Starace e Lucia de Viti de Marco. Anime anticonformiste, libere, avanguardiste anche nello stile di vita, impegnate nell’emancipazione e nella libertà femminile, nel benessere e nella cooperazione sociale, nella preservazione della cultura e nella tutela dell’ambiente.

Nel 1901 Carolina ed Etta de Viti de Marco creano la scuola di merletto di Casamassella con l’obiettivo di offrire una fonte di reddito alle donne salentine e favorirne l’emancipazione.

Come nel progetto originario, l’eccellenza dell’impresa si sposa con la promozione sociale, la logica del profitto con il bene pubblico. Le loro iniziative filantropiche si collegano con le correnti di pensiero più vivaci della loro epoca: il femminismo motiva le loro azioni pubbliche a favore delle donne e anima i loro legami privati; la filosofia artistica dell’Arts and Craft dà sostanza e spessore al loro interesse per il merletto e per l’artigianato tessile; la pedagogia montessoriana e la terapia steineriana ispirano le loro innovazioni nel campo della cura e dell’educazione; il riformismo religioso modernista nutre i loro progetti di una profonda e luminosa vena spirituale.

La fruizione della mostra, aperta al pubblico fino al prossimo 4 novembre, sarà accompagnata dalla proiezione di “Amando e cantando” di Edoardo Winspeare (Italia, 2021) il film su “Le Costantine”, Fondazione presieduta dalla straordinaria Maria Cristina Rizzo in cui l’utopia della felicità pubblica è stata realizzata attraverso il lavoro.” La pellicola è un omaggio alle donne straordinarie ma anche a coloro che stanno proseguendo il loro progetto facendolo prosperare.