“LA GUERRA DEI CAFONI" E "BABBO NATALE": IL SALENTO ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA

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Il manto rosso della terra, l’orizzonte elettrico del mare, la luce che fa tutt’uno con l’immaginario legato al Salento, ma dentro l’immagine storie vive che smuovono i paesaggi da cartolina promossi a brand. All’undicesima edizione della Festa del cinema di Roma conclusa pochi giorni fa, anche due pellicole che raccontano il Salento, “La guerra dei cafoni” di Davide Barletti e Lorenzo Conte e il cortometraggio “Babbo Natale” di Alessandro Valenti.
I film sono stati inseriti nella grande rete sviluppata quest’anno a partire dalla sede principale dell’Auditorium, con l’idea di integrare la selezione in bella mostra sul red carpet con progetti che invitino alla partecipazione diffusa dei quartieri della città.
“La guerra dei cafoni”, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo D’Amicis e prodotto da Minimum Fax Media con Rai Cinema, Amedeo Pagani (La Luna) e con il contributo della Direzione generale cinema e di Apulia Film Commission, è stato proiettato alla Casa del cinema di Villa Borghese come pre-anteprima della Festa. L’evento è stato dedicato ai giovanissimi protagonisti, arrivati direttamente dalla Puglia, unici ammessi in sala insieme ad altri coetanei di alcune scuole romane. La storia è quella di due bande rivali che ogni estate si danno appuntamento per combattersi,i “signori” e i “cafoni”, fino a quando l’eterna parabola dell’infanzia non cede il posto a un nuovo capitolo della storia, personale e collettiva, in un’Italia del Sud di metà anni Settanta attraversata da cambiamenti epocali.
“Babbo Natale”, vincitore ex aequo del Premio Migrarti, è stato inserito invece nella rassegna “Cinema senza frontiere” dedicata al tema delle migrazioni presso la scuola di San Donato, nel cuore del quartiere Esquilino, area a forte presenza multietnica, a pochi passi da quella Piazza Vittorio che ha dato i natali, e il nome, all’Orchestra che riunisce musicisti originari di più continenti. Il corto rappresenta il doloroso viaggio dei migranti che approdano sulle coste italiane con il linguaggio visionario della favola, attraverso lo sguardo inconsueto di due bambini che incontrano un raver allucinato, travestito da improbabile Babbo Natale.
 
Giorgia Salicandro