“I figli della frettolosa” fanno tappa al Teatro Paisiello di Lecce

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di Chiara Rosato

Prosegue con successo ed acclamazione la Stagione Teatrale messa in piedi dal Comune di Lecce in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Un cartellone ricco e intenso, inaugurato lo scorso dicembre sotto la guida de Il teatro è di tutti, tutti a teatro!. Non un semplice claim, ma la volontà di far partecipare i cittadini alla vita teatrale della città, accogliere tutti ed eliminare ogni tipo di barriera. Un teatro che abbraccia ed include, in cui ciascuno può sentirsi a proprio agio, libero di essere sé stesso.

Il prossimo appuntamento è per mercoledì 22 marzo al Teatro Paisiello di Lecce con I figli della frettolosa, opera della compagnia Berardi Casolari. Uno spettacolo che affronta il tema della cecità e del significato più ampio che ha oggi la parola “vedere”. Un’opera originale di drammaturgia contemporanea, che si muove tra il teatro tradizionale e quello più sperimentale e innovativo, in cui la miseria del vivere diventa spunto comico e la leggerezza il veicolo per la riflessione.

In un mondo ipereccitato dal bombardamento di immagini e suoni, che sempre più neutralizzano i nostri sensi forti, vista e udito, l’attenzione dell’individuo è sempre più distante dalla vera conoscenza dell’essere, dell’esistenza. Il punto di vista qui è allora quello di un cieco, di chi guarda ma non vede, percependo la realtà circostante in modo differente. La cecità è messa in scena allo stesso tempo come esperienza di vita reale, fisica, e come concezione metaforica, sinonimo di una miopia sociale ed esistenziale che ci riguarda in prima persona. Bastoni bianchi e occhiali scuri, andatura traballante e movimenti timorosi, ma anche ostinazione, entusiasmo, desiderio di rivalsa: un coro di ciechi come emblema di umanità, allegoria di una società smarrita e insicura, mai arrendevole.

In I figli della frettolosa lo spettatore si troverà davanti alla cecità messa in scena allo stesso tempo come esperienza di vita reale, fisica, e come concezione metaforica, sinonimo di una miopia sociale ed esistenziale che ci riguarda in prima persona. Sul palco i protagonisti Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, insieme agli attori non vedenti e ipovedenti del laboratorio che i due artisti terranno a Lecce nei giorni precedenti lo spettacolo, che faranno il coro, accanto a Ludovico D’Agostino, Matteo Rocco Carbone e Silvia Zaru.

Fino al 13 marzo è attiva la call per partecipare al laboratorio propedeutico per attori e allievi attori vedenti e a persone non vedenti o ipovedenti che si terrà nell’ex Convento degli Agostiniani. I partecipanti prenderanno parte al lavoro di costruzione dello spettacolo e parteciperanno direttamente alla messa in scena dello stesso.

Per la serata sarà disponibile anche un’audiodescrizione dello spettacolo per i non vedenti, attraverso l’uso dell’applicazione “Converso” scaricabile sul proprio cellulare. Lo spettatore potrà usufruire del servizio direttamente dal proprio smartphone, attraverso un QRCODE per il collegamento.

La stagione teatrale del Comune di Lecce insieme al Teatro Pubblico Pugliese prosegue fino al prossimo 22 maggio.