Tutto pronto per la XIII edizione delle Giornate FAI d’Autunno che come ogni anno, anche in Puglia permetteranno l’accesso a monumenti generalmente chiusi o poco frequentati grazie ad uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS.
Da Nord a Sud della Penisola 700 luoghi d’arte, storia e natura, insoliti e curiosi, poco conosciuti e valorizzati, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in 360 città , grazie all’impegno, alla creatività e alla passione di migliaia di volontari del FAI attivi in ogni regione. Partecipare alle Giornate FAI non è solo un’occasione per scoprire e per godersi il patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso la missione del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere la missione del FAI con una donazione.
Le Giornate FAI d’Autunno vedono una speciale partecipazione dei giovani volontari del FAI, organizzati nei Gruppi FAI Giovani che, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione e agli “Apprendisti Ciceroni”, con fantasia ed entusiasmo racconteranno l’Italia in due giorni di festa intitolata alla conoscenza del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese. Un patrimonio che non consiste solo nei grandi monumenti, ma anche in edifici e paesaggi sconosciuti, luoghi che custodiscono culture e tradizioni e che tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per sempre e per tutti, come è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.
“Il bello, la forza, l’originalità delle Giornate FAI d’Autunno consiste proprio nella straordinaria e inaspettata varietà delle scelte, nella sorpresa che sempre si rinnova di ciò che la nostra Rete Territoriale identifica per le aperture; e ancora e soprattutto questo “bello” sta nella fantasia di una schiera di italiani civili ed energici che si mettono al servizio del Patrimonio comune attraverso il FAI. Questo è il senso più profondo della tredicesima edizione delle Giornate FAI; un grande segnale di ottimismo, di vigore, di fratellanza civile di tanti cittadini – delegati, volontari e “Apprendisti Ciceroni” – per i loro concittadini” ha dichiarato il Presidente del FAI Marco Magnifico.
Le Giornate FAI d’Autunno sono quindi un’occasione unica per conoscere le tante sfaccettature del nostro patrimonio culturale e artistico: un viaggio che porterà a conoscere palazzi storici, ville, chiese e collezioni d’arte, ma anche laboratori artigiani, esempi di archeologia industriale e siti produttivi con un programma di itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e speciali aperture dedicate alla sostenibilità e alla conoscenza della natura e del paesaggio. Tutto questo è il patrimonio culturale dell’Italia, il “nostro patrimonio”, che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento. A chi desideri partecipare verrà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività della Fondazione.
Le Giornate FAI d’Autunno sono organizzate nell’ambito della campagna di raccolta fondi della Fondazione “Ottobre del FAI”, attiva per tutto il mese.
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.
Ecco alcune delle aperture più interessanti in PUGLIA
BARI
Banca d’Italia
L’imponente palazzo, sede della filiale regionale della Banca d’Italia, è stato realizzato su progetto dell’ingegner Accolti Gil e inaugurato nel 1932. La struttura architettonica, che si sviluppa su quattro livelli oltre al piano interrato, con ingresso monumentale, è in stile eclettico, caratteristico dell’epoca: riflette i canoni dello stile manierista, rievocando i palazzi civili e nobiliari romani e presenta numerosi elementi di pregio, a partire dal Salone del Pubblico, con le vetrate artistiche dei velari a soffitto di ispirazione liberty. Lo scalone in marmi pregiati conduce fino al primo piano dove, accanto agli ambienti di Direzione, si può ammirare la Sala del Consiglio, caratterizzata da un pregevole soffitto a cassettoni. Di notevole valore artistico sono i bassorilievi in marmo di Carrara dello scultore Gianni Remuzzi di Bergamo, posti alle pareti dell’atrio e del Salone del Pubblico e che rappresentano i temi dell’economia, dell’agricoltura, della pesca e del commercio, dell’istituzione bancaria; si segnalano, inoltre, i bassorilievi in bronzo patinato e marmo di Giuseppe Albano, raffiguranti generi mitologici e allegorici. Le visite proposte in occasione delle Giornate FAI d’Autunno permetteranno al pubblico di scoprire l’edificio, tra i più importanti della città, visitando anche sale solitamente inaccessibili.
ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA)
Palazzo De Mari
Palazzo De Mari rappresenta l’evoluzione barocca di un castello normanno sorto nel XII secolo nelle immediate vicinanze delle mura del nucleo originario di Acquaviva delle Fonti. Gli Acquaviva d’Aragona nel XVI secolo ne avviarono la trasformazione in palazzo signorile, portata poi a termine dalla famiglia De Mari tra il XVII e il XVIII secolo. Nel 1871 il palazzo divenne sede municipale e tra 1930 e 1950 venne sottoposto a interventi di rifunzionalizzazione. Le Giornate FAI d’Autunno saranno l’occasione per esplorarne i dettagli e ascoltarne la storia, lunga 800 anni. Oltre ad ammirare i prospetti, le balconate panoramiche e le sale interne che meglio rappresentano la bellezza e le vicende storiche del palazzo e della città, ci si potrà anche affacciare su quello che fu il teatro di corte, vedere la mostra dedicata alla banda musicale locale e approfondire la conoscenza dell’opera dell’artista acquavivese Enzo Guaricci installata nella corte dal 2021.
Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, beneficiando di fondi europei PNRR – programma di rigenerazione urbana.
GRAVINA IN PUGLIA (BA)
Ponte Acquedotto
Il Ponte Acquedotto è un’imponente struttura ad archi, alta 37 metri, lunga 90 e larga 5,5, che collega le sponde del torrente Gravina. Fu costruito per permettere l’attraversamento del Crapo (l’antico nome del torrente Gravina) e consentire ai fedeli di raggiungere la Chiesetta della Madonna della Stella. Attestato almeno dal 1686, quando fu probabilmente reso instabile da un sisma, crollò col terremoto del 1722. Fu la famiglia Orsini di Roma, che si era trasferita nel feudo di Gravina, a ordinare, intorno a metà Settecento, la ricostruzione e la trasformazione del ponte in acquedotto, per portare oltre le mura della città le acque di due sorgenti. La struttura portante che lo collegava alle due fontane, ancora oggi esistenti ai due lati opposti, era costituita da 25 archi a doppio ordine. Resi pericolanti da un’alluvione nel 1855, furono sostituiti da una spalliera in tufo. Il ponte, protagonista di una scena del film di James Bond No time to die, è percorribile ed è stato da poco oggetto di un importante restauro. Nel 2020, in occasione della X edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal FAI è stato il luogo più votato in Puglia con 25.726 segnalazioni. Proprio in occasione delle Giornate FAI d’Autunno 2024 verrà inaugurato il progetto di valorizzazione del bene, incentrato sull’illuminazione scenica e di sicurezza per il percorso pedonale e degli archi, sostenuto con il contributo assegnato nell’ambito de “I Luoghi del Cuore”. Sabato 12 dalle ore 18 è prevista la presentazione del progetto, seguita da una vera e propria festa del luogo del cuore che si concluderà in serata con l’accensione delle nuove luci del ponte e uno spettacolo pirotecnico e musicale. Domenica 13 ottobre saranno invece proposte delle visite che partiranno dalla chiesetta di Santa Maria degli Angeli, per poi proseguire fino al Ponte, di cui verranno raccontati storia, caratteristiche, curiosità e l’habitat rupestre circostante.
BRINDISI
Castello Svevo
Il Castello Svevo venne edificato per volere di Federico II nella prima metà del XIII secolo; venne restaurato dagli Angioini, ampliato nel XV secolo dagli Aragonesi e ulteriormente rinforzato da Carlo V nel XVI secolo. All’inizio del XIX secolo venne adibito a penitenziario e, tra settembre 1943 e febbraio 1944, fu residenza di re Vittorio Emanuele III, della regina Elena e del maresciallo Badoglio che vi si stabilirono, in fuga da Roma. Di proprietà della Marina Militare, oggi è sede del Comando della Brigata Marina “San Marco”, che ne cura la manutenzione e la conservazione. Il castello si sviluppa attorno a un cortile di forma trapezoidale circondato da un’alta muraglia, munita di un mastio e di sei torri, di diversa forma. La struttura prevede una difesa naturale sul lato rivolto al porto e sugli altri tre lati la circonda un profondo fossato. Durante le Giornate FAI sarà possibile conoscere la storia del castello, grazie a un percorso che permetterà l’accesso straordinario ad alcuni dei locali più interessanti della struttura, come la Sala Storica del “San Marco”, nella quale sarà possibile ripercorrere oltre cento anni di attività dai valorosi Fucilieri di Marina italiani, con preziosi cimeli testimoni dell’importanza di Brindisi e del suo ruolo per la marineria italiana.
Brindisi dal ‘600 ad oggi: Palazzo Guerrieri
Il palazzo si trova nel cuore del centro storico di Brindisi ed è stato costruito nel XVII secolo come dimora per la famiglia Guerrieri, una delle più influenti della città. Nei secoli, l’edificio ha subito vari interventi di restauro e modifiche architettoniche, mantenendo però il suo carattere signorile. Palazzo Guerrieri si distingue per il suo portale decorato da eleganti elementi in pietra locale, mentre l’interno conserva stratificazioni che testimoniano le diverse fasi di occupazione, con tracce che vanno dall’età romana a quella medievale e moderna. Le Giornate FAI d’Autunno offriranno l’opportunità di visitare questo importante edificio, normalmente chiuso al pubblico, e scoprire la storia della famiglia Guerrieri, grazie a un percorso che condurrà i partecipanti attraverso le sale interne, arricchito da spiegazioni dettagliate sull’architettura e sulle trasformazioni subite nel tempo.
TARANTO
Palazzo del Governo e Rotonda Marinai d’Italia
Sede della Provincia di Taranto, della Prefettura e del Commissariato di Polizia di Stato “Borgo”, il palazzo, edificato sulle rovine del Politeama Alhambra, venne inaugurato il 7 settembre 1934 da Mussolini e completato con la realizzazione della rotonda che può accogliere migliaia di persone. Realizzato in soli quattro anni dall’architetto Accademico d’Italia Armando Brasini, l’edificio si estende su una superficie di 4.500 metri quadrati. La costruzione è alta 52 metri ma, se si considerano le torri laterali, raggiunge i 70 metri e, osservando il profilo, ha la forma di una M, in sintonia con la sua epoca di realizzazione. All’esterno riprende le forme possenti di un ideale castrum romano fortificato, declinato però nello stile magniloquente e propagandistico tipico dell’architettura fascista e anche l’interno è disegnato con evidente monumentalità: vi si contano 150 stanze, di cui molte notevoli, come i saloni arredati con mobili in stile ed elegantemente affrescati e decorati dagli artisti della “Scuola Grottagliese”. In occasione delle Giornate del FAI sarà possibile accedere a spazi solitamente chiusi al pubblico.
ANDRIA (BT)
Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale è uno degli edifici storici più significativi di Andria e rappresenta un importante esempio di architettura civile in Puglia. Il palazzo è stato costruito nel XII secolo, ma ha subito numerose modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli, riflettendo vari stili architettonici che vanno dal medievale al rinascimentale fino al barocco. Fu residenza dei duchi e delle nobili famiglie che governarono la città, tra cui i del Balzo e i Carafa. La facciata principale è imponente e austera, con un portale decorato e finestre che mostrano una varietà di dettagli ornamentali. Gli interni ospitano ampie sale decorate con affreschi, stucchi e pavimenti in mosaico. Di particolare interesse è la grande sala delle feste, utilizzata per ricevimenti e eventi importanti, caratterizzata da soffitti alti e decorazioni lussuose. La voce del popolo tramanda da secoli l’esistenza di un passaggio sotterraneo che collegava Castel del Monte con il Palazzo Ducale, che doveva servire come via di fuga in caso di assedio. Da poco la porzione del palazzo che prospetta Piazza la Corte è diventata di proprietà comunale e sono iniziati i lavori di recupero per destinarlo a contenitore culturale.
Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, beneficiando di fondi europei PNRR – programma di rigenerazione urbana.
SAN NICANDRO GARGANICO (FG)
ASP Zaccagnino
Il dottor Vincenzo Zaccagnino, esponente di una ricca famiglia sannicandrese, nel 1944, prima di morire, lasciò tutti i suoi beni – terreni e vari fabbricati – a una costituenda Fondazione, che si occupasse dell’assistenza dei bambini poveri di San Nicandro Garganico. Oggi la Fondazione Zaccagnino è stata trasformata in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP). I servizi assistenziali che offre si articolano in interventi volti al benessere della persona e in favore dei minori residenti nell’ambito territoriale di riferimento. L’interesse dell’Ente è rivolto, in particolare, al recupero dei minori con problemi di socializzazione o esposti al rischio di emarginazione e devianza o diversamente abili. Per perseguire i suoi scopi statutari, la Fondazione ha sempre utilizzato le rendite derivanti dai terreni e dall’attività della grande azienda agricola di sua proprietà. La sede dell’ASP Zaccagnino si trova in una struttura di fine XIX secolo che comprende, oltre a una palazzina arricchita da un interessante loggiato, cantine e un apiario ottocentesco. Fanno parte del territorio amministrato dall’ASP anche la Sorgente di San Nazario, situata nei pressi del Santuario di San Nazario Martire, e l’antica Posta delle Pecore, anch’esse visitabili in occasione delle Giornate FAI d’Autunno.
GALATINA (LE)
Torre dell’Orologio
La Torre dell’Orologio ospita la sede delle informazioni turistiche per chi visita Galatina. Inizialmente cappella privata del settecentesco palazzo Greco-Bardoscia, la struttura fu successivamente adibita a corpo di guardia dall’amministrazione comunale fino alla sua trasformazione, nel 1861, in torre civica. Il sindaco Antonio Dolce, infatti, decise di ampliare e abbellire il centro cittadino con una torre dedicata al nuovo monarca Vittorio Emanuele II e un nuovissimo orologio, acceso per la prima volta elettricamente nel 1913. Il suo stile è sobrio e semplice; al suo interno è ancora presente in grande orologio con meccanismo originale, di scuola napoletana, datato 1879. All’inizio era presente anche una meridiana che si muoveva con lo scorrere del sole. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, grazie all’autorizzazione del Comune di Galatina, la torre sarà eccezionalmente visitabile dal pubblico fino a raggiungere la stanzetta che ospita il magnifico orologio.
TRICASE (LE)
Cripta del Gonfalone bizantina
Custodita per secoli dalla devozione degli abitanti del luogo, la Cripta del Gonfalone di Galatina – risalente all’epoca bizantina (VIII- XI secolo) – è meta di pellegrinaggi che si concentrano nelle giornate di fine agosto con una fiera espositiva e con spettacoli di musica tradizionale. Incastonata nella campagna e circondata da uliveti, è un vero e proprio gioiello dell’arte bizantina che testimonia la forte influenza del culto greco-ortodosso nel Salento. La sua bellezza e singolarità si rivela già con il campanile a vela e la struttura in pietra, visibili percorrendo la strada provinciale. Ma è discendendo per le strette scale che portano alla cripta che il visitatore si ritrova immerso in un tempo passato, rimasto intatto e preservato. L’invaso è stato scavato nel banco roccioso ed è sostenuto da una selva di colonne e pilastri, mentre la zona centrale è dominata da un piccolo altare “balaustrato”. Il sacello inquadra un’icona della Madonna con Bambino attraverso un ovale circondato da ricche ornamentazioni vegetali di gusto seicentesco e culminante con un timpano triangolare. All’interno sono presenti diversi affreschi cinquecenteschi: ritratti di santi, come Maria Maddalena, San Paolo, ma anche una Crocifissione e la Dormitio Virginis. Le visite proposte in occasione delle Giornate FAI consentiranno di fare un tuffo nella spiritualità medioevale e nella bellezza di questo luogo, solitamente non accessibile al pubblico.