Non ha deluso lo spettacolo del regista toscano Giovanni Veronesi, andato in scena nei giorni scorsi al teatro Paisiello di Lecce. Con la sua “Lezione di cinema”, definito un work in progress, in cui scherza con la platea creando momenti esilaranti, ha intrattenuto per circa due ore il pubblico. Ricordi, chiacchiere, riflessioni, spezzoni di film, e poi, in conclusione il duetto con l’attore amico Alessandro Haber: chi ha partecipato allo spettacolo non ha risparmiato gli applausi a fine serata.
Entrato in scena ha subito strappato delle risate scherzando sulle abitudini dei leccesi, salutando il sindaco e ricordando che pure lui, e prima di Ozpetek, aveva girato dei film a Lecce. Con la sua capacità narrativa ha poi preso in giro gli attori, di teatro e di cinema, i primi perché manterrebbero le movenze plateali e la voce impostata anche scesi dal palco; i secondi perché mentono sempre, pur di avere una parte sono capaci di dichiarare il falso. Un punto a favore di entrambi è che sono sempre bellissimi, anche al mattino appena svegli.
“Gli attori sono malati di mente – ha detto dal palco, aggiungendo poi, – hanno la testa che viaggia a duecento all’ora, ma per come sono io li amo, perché nelle mani del regista riescono a regalare grandi emozioni”.
Per rendere meglio il concetto Veronesi si è servito di alcuni spezzoni dei suoi film, mostrando Carlo Verdone, Antonio Albanese e Sergio Rubino.
Emozione è la parola più importante, ricorsa spesso durante la serata e sulla quale è riconducibile tutto lo spettacolo: in fondo, il regista deve saper regalare emozioni. Non importa se un fatto sia vero o meno, ciò che conta è che il modo in cui è stato raccontato riesca suscitare qualcosa in chi guarda. Veronesi ha poi ricordato due grandi del cinema italiano a cui è molto legato Massimo Troisi e Francesco Nuti. Dalla malinconia, poi, si è passati alle risate, quando sul palco è salito Alessandro Haber, con il quale ha inscenato la notte degli oscar. L’attore si è prestato al suo gioco e con in mano il premio (un piccolo estintore) ha recitato il ringraziamento di rito. Risate a crepapelle per il pubblico.