Cantine sottomarine a Porto Cesareo. Al via il progetto sperimentale

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Vino affinato in fondo al mare.

Questa l’idea alla base di un progetto sperimentale avviato dal Comune di Porto Cesareo che, per la sua realizzazione, potrebbe contare sull’area marina protetta. Una specifica richiesta, effettuata da una nota cantina vitivinicola del territorio, ha fatto sì che si mettesse in moto l’iter burocratico, tanto che a breve sarà presentato l’avviso pubblico.

La giunta comunale ha deliberato di dare atto indirizzo affinché predisponga quanto necessario per consentire, in via sperimentale, la pratica da parte della cantina richiedente così come di altre realtà che avanzeranno la stessa richiesta. Il tutto a condizioni ben precise:
• ogni azienda potrà essere autorizzata ad immergere massimo 2 ceste con ingombro
massimo di mt. 1,50×1,50×1,50 ognuna;
• ogni cesta dovrà avere una targhetta con indicazione dell’azienda titolare;
• la concessione demaniale, in via sperimentale, dovrà avere la durata di un anno;
• le ceste potranno essere posizionate solo nella zona C dell’Area Marina Protetta e previo parere del consorzio;
• le ceste potranno essere posizionate al di fuori delle aree destinate alle attività portuali e previo parere della Capitaneria di Porto di Gallipoli;
• le bottiglie dovranno contenere la dicitura “affinata nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo”.

<<Non abbiamo vigneti e cantine a Porto Cesareo – spiega il sindaco, Silvia Tarantino -, ed è per questo che ancora più straordinario il legame con il territorio salentino, tra terra e mare, attraverso la valorizzazione di tutte le risorse. Siamo un comune a forte vocazione turistica e la pratica delle cantine sottomarine potrebbe contribuire ad aumentare l’attrattività del territorio>>.

La pratica dei “vini sommersi” non è certo una novità. Il suo utilizzo sta cominciando ad essere sempre più diffuse anche perché, a quanto pare, le temperature del fondale marino sono costanti e l’affinamento avviene in assenza di luce. Il risultato è che il vino così affinato conserva le sue caratteristiche organolettiche. Quello degli underwater wines è una tecnica antica tornata in auge negli ultimi anni.

Secondo gli esperti, i vantaggi di tale pratica sarebbero notevoli, sia per la stabilità di maturazione dovuta alla pressione sottomarina, sia per la temperatura più o meno costante.