A febbraio scorso l’annuncio, a settembre la conferma: al via il primo Master universitario in “Gastronomie territoriali sostenibili e food policies”, nato da un’idea dell’amministrazione comunale di Melpignano e costruito grazie a una collaborazione tra l’Università del Salento e l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, in Piemonte.
Ad ispirare questo progetto ambizioso e innovativo è stato Carlo Petrini, fondatore del movimento Slow Food, che proprio nel Comune griko, lo scorso inverno, tenne una lectio magistralis dal titolo “Gastronomie territoriali sostenibili e politiche territoriali del cibo”.
Ora quel percorso, che rientra nell’offerta formativa di Unisalento per l’anno accademico 2023-2024, prende ufficialmente forma. C’è ancora tempo per iscriversi, fino al prossimo ottobre. Previsto a partire dal prossimo novembre e fino a ottobre dell’anno venturo, il master durerà 296 ore, per un totale di 60 crediti. Spazierà in moduli didattici che riguarderanno la storia, la cultura, i paesaggi dell’identità gastronomica italiana; passando dalla progettazione e dalle politiche del cibo e puntando anche sulle competenze relative ai prodotti e alle filiere agroalimentari di qualità. Sono dunque aperte le iscrizioni al percorso formativo, di primo livello, estese a 25 laureati e laureate di qualsiasi facoltà.
L’iter formativo, gratuito per il primo anno, avvicinando le eccellenze del Nordovest a quelle del Sudest si pone l’obiettivo comune di nuove economie del territorio, fornendo competenze, contatti e nuove modalità di approccio all’agricoltura biologica, alla trasformazione dei prodotti della terra e alla loro distribuzione, al mondo del vino, a quello del turismo e più in generale al senso del “buono, pulito e giusto”.
Questa dunque la direzione intrapresa dal Comune di Melpignano che, davanti alla numerose potenzialità del territorio, si è posto anche l’interrogativo di come contrastare fenomeni come lo spopolamento, la desertificazione, la salinizzazione delle falde. E ancora, pensare a un’azione di contrasto alla monocoltura, puntando invece a variegare il mondo agricolo, ripristinando la biodiversità.
<<Il master partirà anche con l’obiettivo di rivitalizzare i borghi. In ogni parte del Paese, in questo senso, stiamo assistendo a una desertificazione. Anche nelle Langhe, la mia terra, stanno aumentando i paesi che non hanno più un negozio “alimentari”, un panettiere o delle osterie. Questo determina che anche la socialità del borgo venga meno e non va bene: un turismo che entri in una dimensione dove non c’è qualità della vita degli abitanti a lungo andare diventa sterile. Il primo compito di una filiera turistica efficace è quello di mantenere alti i livelli di felicità delle comunità locali. Se perdiamo la socialità dei luoghi, la “monocoltura” del turismo può diventare estremamente negativa e poco lungimirante>> ha dichiarato Carlo Petrini, rimarcando le parole espresse della sua visita a Melpignano.
<<La valorizzazione del patrimonio enogastronomico dei nostri territori, così come l’adozione di politiche del cibo in grado di promuovere un’alimentazione sostenibile, costituiscono obiettivi che divengono realmente realizzabili solo se si dispone di specifiche professionalità – ha evidenziato Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento –. Ed è proprio con questo intento che si è creato questo percorso di alta formazione a Melpignano, nel cuore della Grecìa Salentina: un territorio che proprio nelle sue risorse enogastronomiche ha uno dei suoi più importanti asset strategici, come peraltro ampiamente documentato dal Piano di sviluppo turistico della Grecìa Salentina realizzato dall’Università del Salento. Il master è anche l’occasione per valorizzare le competenze acquisite dal nostro ateneo nel campo delle Food Policies e delle Food narratives con la Scuola di Placetelling>>.
<<Abbiamo progettato il Master in Gastronomie Territoriali e Food Policies pensando a un territorio che ha bisogno di una conoscenza profonda di tutta la filiera alimentare: dalla produzione, alla trasformazione, al consumo, alla ristorazione. Il Salento ha una straordinaria quantità di risorse, ha una produzione agricola d’eccellenza, ma in sofferenza. L’industria e l’artigianato della trasformazione alimentare certamente possono crescere in quantità e qualità. Una parte importante del Master è dedicata anche alle politiche del cibo, perché oggi il ruolo delle istituzioni, su questo fronte, torna a essere decisivo>> dichiara Angelo Salento, docente e direttore del master in partenza.
Si tratta di un’offerta didattica di altissimo livello, anche perché il Master è a doppio titolo, essendo sviluppato in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – massima autorità culturale su questi temi, in Europa – e con Slow Food. Il corso si terrà ne Palazzo Marchesale di Melpignano, nel contesto del nuovo Melpignano Food Lab.
<<Ci siamo guardati attorno, rendendoci conto delle enormi potenzialità del patrimonio del nostro territorio. È necessario, in questa fase storica, costruire un sistema di agricoltura multifunzionale: che sia cioè in grado di puntare a una filiera del cibo sano, orientata alla sostenibilità, un sistema di trasformazione e semilavorati di eccellenza. Allo stesso tempo, ideando questo master – commenta la sindaca di Melpignano, Valentina Avantaggiato – abbiamo pensato a un sistema ricettivo (come quello degli agriturismi) da collegare alle filiere logistiche della distribuzione delle materie prime. In modo da creare reti tra borghi, ripopolandoli. E non soltanto in ambito agricolo, ma pensiamo anche alle piccole botteghe artigiane. È infatti necessario spingere sui contatti diretti coi consumatori oltre confine, per poter promuovere i prodotti di questa terra. Inoltre, l’idea di master che abbiamo in mente ha inevitabilmente a che vedere col welfare di un luogo che punti – uno degli esempi- ai percorsi riabilitativi per mezzo di pratiche agricole. Preoccuparsi, infine, della rigenerazione dei terreni significa automaticamente porsi il problema della salute dei cittadini e delle cittadine. Ripartire dalle numerose ricchezze già presenti nel nostro sconfinato patrimonio e ampliarlo, in uno scambio continuo e simbiotico col territorio delle Langhe>>.
Non è un semplice master, ma un progetto di più ampio respiro che punta alla connessione dei due territori, quello delle Langhe e il Salento. L’amministrazione comunale di Melpignano ha avviato un percorso per la rigenerazione culturale, sociale ed economica del proprio piccolo borgo storico, all’interno di un ampio piano di investimenti, finanziato con i fondi PNRR “Avviso attrattività dei borghi storici – Linea B”. Un vasto progetto, onnicomprensivo e multidisciplinare, che punta a contrastare in maniera concreta l’abbandono, con investimenti sul patrimonio culturale, materiale e immateriale. Ricostruire un’attrattività turistica che cammini accanto al benessere degli abitanti dei luoghi. Il lavoro innovativo svolto da Petrini e dal movimento Slow Food ha riqualificato l’agricoltura di quel luogo, aprendo a un ragionamento sul cibo in senso lato. Un modello replicabile in Puglia dove già esistono forme di agricoltura “autogestite”, portate avanti da molti giovani che hanno a cuore l’ambiente e la qualità, così come la sostenibilità e il paesaggio. Quello della produzione alimentare agroecologica, come dimostrano le varie edizioni del “Mercato del Giusto”, è uno degli aspetti sul quale il Comune di Melpignano ha recentemente voluto scommettere. Un settore che rientra tra i 12 interventi integrati previsti da Melpignano promuove cultura. Un’iniziativa che conta tre principali assi di intervento. Il Melpignano Food Lab, per esempio, sarà un laboratorio dedicato a innovare la cultura e la produzione agroalimentare. L’obiettivo è quello di sviluppare attorno al “cibo” nuove produzioni e forme occupazionali, con un’offerta formativa d’eccellenza per pubblici diversi, corredata di itinerari turistico-culturali, una rete collaborativa tra attori pubblici e privati per l’innovazione e la promozione della produzione alimentare agroecologica.