di Chiara Rosato
Al Grand Hotel Tiziano di Lecce è stato presentato nelle scorse ore “Il sommelier astemio”, un corso rivolto a ragazzi astemi per apprendere l’arte del vino. E non stiamo parlando di un corso formativo come gli altri: “Il sommelier astemio” si presenta come un approfondimento nell’adattare la tecnica di degustazione del vino alle condizioni psico-fisiche di ragazzi con disturbi educativi specifici (BES), rendendo la formazione uno strumento di inclusione sociale e di inserimento nel mondo del lavoro.
L’idea arriva da Bari, dove il corso era stato presentato in primavera, e sbarca a Lecce, previsto per febbraio del nuovo anno. Qui la delegazione dell’Associazione Italiana Sommelier, capeggiata da Marco Albanese, avvierà la formazione degli aspiranti sommelier che per motivi vari non possono assumere bevande alcoliche, ma che nonostante questo avranno la possibilità di imparare a distinguere sfumature cromatiche e sentori del vino. E potranno poi utilizzare le competenze acquisite in un ristorante, un’enoteca, una vineria.
L’appuntamento è dunque al Grand Hotel Tiziano con ragazzi e ragazze, maggiori di 16 anni e con necessità educative speciali, che verranno accompagnati nel percorso da un tutor con qualifica di pedagogista, un docente di sostegno, un educatore professionale o uno psicologo, allo scopo di favorire l’integrazione del gruppo e modulare la didattica in funzione delle capacità di apprendimento dei singoli partecipanti. Al termine del percorso educativo, che prevede anche una visita in cantina, i ragazzi riceveranno il diploma e il grembiule con il logo dell’AIS e del Sommelier Astemio. La formazione di questi ragazzi sarà del tutto gratuita, grazie alla collaborazione tra Comune di Lecce e l’associazione “Sale della Terra”. La Confcommercio, dal canto suo, si occuperà di cercare grazie alla FIPE locali interessati ad assumere questi ragazzi, ha assicurato il direttore Federico Pastore. “Sarà una vera rivoluzione: le barriere, in questi casi, sono solo culturali”.
La collaborazione proficua tra le associazioni e il Comune genera sempre opportunità, ed è tesa a dimostrare che <<insieme ogni barriera può essere superata, che non ci sono obiettivi e traguardi irraggiungibili>>, ha poi aggiunto l’assessore al Welfare e alle Pari opportunità di Palazzo Carafa, Silvia Miglietta, presente alla conferenza di presentazione del progetto. Il progetto formativo si basa su un libro intitolato “Io Valgo – Imparo a raccontare il vino” e nasce dall’impegno del delegato di Bari e vicepresidente regionale AIS Raffaele Massa, grazie alla cui esperienza è stato possibile realizzare uno specifico corso di formazione tenuto da speciali docenti AIS con il quale, attraverso 14 lezioni- una a settimana -verranno sviluppati i temi fondamentali della didattica AIS, insegnando agli aspiranti sommelier a servire il vino e a descriverlo con il solo uso della vista e dell’olfatto.L’ obiettivo è dunque doppio: fornire a questi ragazzi uno strumento di potenziamento del bagaglio di conoscenze personali e anche un’opportunità di lavoro. I ragazzi inoltre riceveranno ad inizio corso un kit didattico contenente la valigetta con i tre calici AIS, un cavatappi, un blocknotes con penna e l’apposito libro di testo.